Un percorso museale tra i volti dei soldati e dei civili che hanno vissuto la lotta per la Liberazione di Ancona.
Il Museo della Liberazione di Ancona nasce da una collaborazione tra l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche”, l’Imperial War Museum di Londra, il Polish Institute e il Sikorski Museum. Il progetto prende forma nel 60° anniversario della liberazione d’Italia dal nazifascismo e si concretizza in una mostra itinerante tra l’Italia e la Polonia.
Tale collaborazione italo-polacca affonda le radici in un fatto generalmente poco noto: tra le truppe degli Alleati che presero parte alla Campagna d’Italia si trovava anche un corpo d’armata formato proprio da soldati originari della Polonia. A capo del Secondo Corpo d’armata polacco c’era il generale Anders, a cui, dopo la presa di Roma, fu appunto dato l’incarico di liberare la città di Ancona e il suo porto strategico sull’Adriatico.
Le foto e i documenti messi insieme nella fase progettuale confluirono pertanto in una mostra itinerante, che nel 2005 divenne infine permanente trovando la sua sede fissa nel borgo di Offagna. D’altra parte tra le diverse battaglie che i soldati polacchi combatterono con il supporto dei partigiani italiani, ci fu anche la battaglia del monte Crescia: questa altura nei pressi di Offagna fu uno dei perni della strategia militare del Generale Anders per la liberazione di Ancona.
Attualmente quindi la mostra è conservata nei Magazzini del Monastero di Santa Zita. Entrando nel museo si può visionare una documentazione fotografica che ci mostra diversi aspetti della Campagna d’Italia: le tattiche militari dei grandi comandanti, il dramma dei civili coinvolti nella guerra, la distruzione causata dalle bombe; ma anche la pietà dietro piccoli gesti di umana empatia, la gioia nel veder arrivare le truppe degli Alleati e il desiderio di ricostruire la normalità distrutta dalla guerra. Curiosità suscita anche la sezione del museo in cui le foto ci mostrano la vita dei soldati fuori dalle azioni militari oppure le attività in cui era impegnata la squadra femminile di supporto all’esercito.
Il percorso museale si conclude con un’esposizione delle armi in dotazione ai diversi eserciti in campo, provenienti in gran parte dalla “Soprintendenza per i beni storici delle Marche”: le armi qui esposte sono un esempio dell’avanzata tecnologia raggiunta dall’industria italiana, inglese, tedesca e statunitense al tempo, eppure ci ricordano anche il terribile dolore che questi strumenti di morte hanno provocato nel corso dei lunghi anni della Seconda Guerra Mondiale.
Piccole perle sono poi disseminate nel museo: una maschera antigas fornita ai civili in un kit perfettamente conservato; oppure gli scarponi di un soldato di Santa Maria Nuova che hanno percorso svariate miglia in una disperata, ma fortunata ricerca della via di casa.
______________
Il Museo della Liberazione di Ancona è attualmente visitabile recandosi presso la BIGLIETTERIA [https://www.visitoffagna.it/museo-della-rocca-offagna/] all’entrata della Rocca Medievale.
a-rocca-offagna/ORARI e MODALITÀ DI INGRESSO sono disponibili nella pagina del nostro sito dedicata al Museo della Liberazione [https://www.visitoffagna.it/museo-della-liberazione-di-ancona/].
Eventuali variazioni di orari o eventi in programma sono invece presenti nella nostra sezione NEWS [https://www.visitoffagna.it/].
Il museo può organizzare anche attività laboratoriali per le SCUOLE: qui potrai scoprire tutta la nostra proposta formativa [https://www.visitoffagna.it/laboratori-didattici-educativi-offagna/].